Ciao ragazzi,
mi chiamo Rossana, sono una dei proprietari della villa Buonvisi-Spada e ho l’incarico di accogliervi nella vostra visita alla Cappella del Volto Santo di villa Buonvisi-Spada. Approfitto fin da subito di questo spazio per dirvi che abbiamo molto apprezzato il bel video che avete realizzato e che siamo felici di mostrarvi dal vivo il piccolo tesoro che il “palazzo grande” (così in città veniva chiamata la villa al tempo dei Buonvisi) custodisce. Come tutti i tesori che si rispettino, è nascosto e insospettato.
Quando arriverete alla villa resterete forse un po’ delusi perché non troverete quello che vi aspettereste da una dimora signorile. Da lungo tempo la proprietà della villa è stata spezzettata e il palazzo trasformato in un condominio. Lo stesso destino hanno seguito i meravigliosi giardini che la circondavano.
Dovrete metterci tutta la fantasia di cui siete capaci e immaginare di tornare indietro fino al tempo in cui l’ingresso alla villa era limitato da un muro di cinta, grandi cancelli d’ingresso e guardie armate, un lungo viale fiancheggiato da conche di limoni e statue conduceva alla villa, i giardini erano ricchi di siepi curate, ed era tutto un tripudio di fioriere, statue, laghetti e giochi d’acqua… di dame sedute al fresco di fontane zampillanti, all’ombra di grandi alberi. Un viavai continuo di servitori intenti a lavorare affinché tutto fosse sempre perfetto… e di lavoro da sbrigare ne dovevano avere davvero tanto!!!
Ecco… questo splendore era una realtà che rendeva la villa un angolo di paradiso…. Bello al punto da ospitare niente di meno che un Papa e un Imperatore, Paolo III e Carlo V, che proprio nel palazzo dei Buonvisi, nel lontano 1541, si incontrarono per trovare una soluzione alla diffusione dei movimenti protestanti che in quegli anni appassionavano l’Europa. Purtroppo niente di paragonabile sarà lì ad accogliervi…
Ma una cosa è rimasta a rendere “il palazzo” ancora unico e importante. La cappella privata della villa e i suoi affreschi, che raccontano la leggenda del Volto Santo, nascosti al piano terra di un’ala del palazzo, sulle pareti della cappella privata che Benedetto Buonvisi volle decorare per celebrare la tradizione cattolica della sua importante famiglia e della città di Lucca, di cui il Volto Santo rappresentava il simbolo.
Proprio quegli affreschi che la professoressa Elena Dinelli e la dottoressa Ilaria Sabbatini vi hanno mostrato in classe, raccontandovi di come Nicodemo, secondo la leggenda, cercò inutilmente di rappresentare il volto di Gesù in un tronco di legno e degli angeli, che mentre dormiva terminarono il suo lavoro, e di come, in modo avventuroso arrivò a Lucca, dando inizio alla tradizione che ancora oggi si celebra nel giorno della festa della Santa Croce.
Spero di non avervi annoiato e di aver contribuito con poche cose ad incuriosirvi nei confronti della bellissima storia della nostra città, fatta anche di arte e di tradizioni che sono profondamente radicate dentro ciascuno di noi; che hanno contribuito e ancora oggi lo fanno a rendere Lucca un microcosmo pieno zeppo di storie affascinanti e i lucchesi orgogliosi di esserne custodi attenti e premurosi!
Concludo quindi ringraziandovi e augurandovi buon lavoro in vista del vostro Congresso: che questo importante appuntamento sia l’inizio di un nuovo e stimolante percorso di studio!!!
Vi aspettiamo il 4 maggio!
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