Covid, le poesie dei ragazzi

Scuola media “Matteo Renato Imbriani”, Bari

Noi prigionieri e la natura libera

Guarda con i tuoi occhi il mondo al di fuori della finestra:
la natura più rigogliosa e in fiore sembra aspettarci.
Fuori dalle nostre case la libertà ci chiama;
però il virus ci tiene in prigionia,
ci incatena nelle nostre dimore,
come un faraone lega le caviglie dei suoi schiavi.

Guarda ora i parchi vuoti
senza risate di bambini,
guarda ora le strade vuote
senza rumorose auto,
guarda ora gli stadi vuoti
senza urla dei tifosi.
Siamo persone vuote
senza la meraviglia di stare insieme.

Ma mentre noi siamo rinchiusi,
la natura finalmente si gode la sua libertà
prende una boccata di aria fresca
e finalmente respira.

Abdul Kiran
Fino a quando

Fino a quando saprò
immaginare
la meraviglia oltre la siepe,
passeggiare
fra le pagine di un libro,
saltare
fra le corde della mia chitarra,
percepire
la natura delle persone,
chiudere gli occhi
e sentire
il profumo della libertà,
nessun virus
potrà
ridurmi in prigionia.

Edoardo Fiori
Inciampare fra i sassi

Occhi,
finestre sul mondo diverso,
mutevoli.
Hanno visto partire la meraviglia,
prigionia di passi mai raggiunti.
Crollava la libertà
sulla natura, chiusa, sbagliata,
per strade diverse.
Raggiunta da un punto
che non potrà mai arrivare.
“Chi sia stato il primo
non è certo,
lo seguì un secondo, un terzo,
poi:
uno dopo l’altro
hanno tutti preso la stessa via”.
Quanti se ne sono andati!
Persone, quanti.
Credevamo di averlo raggiunto.
Ma…
inciampammo in mezzo ai sassi.

Nicola Zaccaro
Sete di...

Avevo gli occhi assetati
Assetati di libertà
Assetati di un paesaggio naturale
Che in quel periodo eccelleva
Senza la prigionia che imponevamo con l’inquinamento.
C’era un’aria di clausura
Sembrava tutto una finzione
Un sogno tutt’altro che meraviglioso
Che mi aveva persuaso fino alla pazzia.
Anche se non dovevamo ignorare la sete
Bensì dovevamo bere lentamente per essere sicuri.
Un virus invisibile
Contro delle persone
Contro l’economia che aveva portato in rovina
Contro il viaggio
Se non mentale
In un brutto e allo stesso tempo meraviglioso ambiente.
Dovevamo stare tutti in branco
Branco che era la terra e la sua fauna
Fauna che eravamo anche noi
Dopo tutto quello stress che le imponevamo
Che imponevamo alla natura,
Emissioni, disboscamento
Non potranno mai sostituire tutte le vite soppresse da un virus
Un virus chiamato ...

Sebastian Licinio
Dai miei occhi glauchi

Dai miei occhi glauchi,
grigi come il ghiaccio,
 
ora vedo solo la mia casa,
una prigionia infinita.
 
Le persone a cui voglio bene,
le vedo solo da uno schermo.
 
I miei occhi stessi sono tristi,
prima della chiusura erano meno grigi…
 
la meraviglia, la libertà, la fantasia
per loro non ci sono più.
 
Tutta colpa del virus,
un ragazzaccio invisibile…
 
si prende gioco di noi,
è un bullo.
 
Ma sono sicura, la natura lo sconfiggerà!

Valentina Digilio
Guarda con i miei stessi occhi…

Guarda con me e con i miei stessi occhi.
Questo Virus ci opprime, tutt’assieme:
strade desolate come ampi campi
di battaglia, le lande sconosciute,
distanti, il mare della tranquillità;
la guardia che rinchiude l’innocente,
non avere indipendenza, libertà.
Ma non è questa la nostra natura, è
liberarsi da codesta prigionia,
rinchiusi, pensando alla meraviglia,
un campo di primule a primavera.
E la Pandemia, come un calmo vento
si infrange sui volti delle persone;
i candidi, aspri volti di persone,
come un nulla spariscono nel vuoto:
non li perdonerà, la dura realtà.

Vincenzo de Bellis

4 commenti su “Covid, le poesie dei ragazzi”

  1. Seppur triste il virus diventa poetico e ciò che scaturisce dalla loro penna è meraviglia..Bravi ragazzi.

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